giovedì 29 novembre 2012

SALDO IMU

Assieme al saldo, entro il 17 dicembre dovrà essere versato anche il conguaglio. A giugno, infatti, l’acconto è stato calcolato con le aliquote provvisorie mentre ora si dovrà tener conto delle modifiche all’imposta decise da ciascun Comune.

Le delibere comunali sono fondamentali per calcolare il saldo Imu, è possibile consultarle sul sito internet del ministero delle finanze. Nel caso in cui i Comuni non le avessero ancora pubblicate, si consiglia di utilizzare il sito internet del Comune interessato, o di rivolgersi direttamente all’ufficio tributi. Le modifiche apportate dai Comuni non sono secondarie, essi infatti hanno avuto ampi margini di manovra, e le differenze rispetto a quanto versato in acconto potrebbero essere anche rilevanti, soprattutto per quanto riguarda le seconde case.

Come calcolare il saldo

Una volta recuperata la rendita catastale, attraverso l’atto notarile o il sito del Territorio, bisogna rivalutarla del 5%.
Se ad esempio la rendita è di 700, bisognerà effettuare il seguente calcolo: 700×1,05=735
Dopodiché bisogna calcolare il valore catastale, dato dalla rendita catastale rivalutata (nel nostro esempio 735), moltiplicata per il coefficiente corrispondente alla categoria catastale del fabbricato (nel nostro esempio160 735×160=117.600):
  • 160 per case e pertinenze, gruppo catastale A (tranne A/10), C/2, C/6 e C/7;
  • 140 per i fabbricati del gruppo catastale B, C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per uffici, banche e assicurazioni, gruppo catastale A/10 e D/5;
  • 60 per i fabbricati del gruppo catastale D (tranne D/5);
  • 55 per i negozi, gruppo catastale C/1.
Il passo successivo sarà quello di individuare: 
  • l’aliquota decisa dal Comune, per esempio il Comune di Padova ha deliberato l’aliquota dello 0,4% per l’abitazione principale, e dell’1,02% per la seconda casa;
  • eventuali detrazioni decise dal Comune (quelle di base sono 200 € + 50 € per ogni figlio convivente di età inferiore a 26 anni).
A questo punto al valore catastale prima calcolato bisogna applicare le aliquote e le detrazioni previste dal Comune, e decurtare le somme versate a titolo di acconto. Nel nostro esempio: 117.600×0,4%-200=270,4-135=135,4(abitazione principale)
Per le abitazioni diverse da quella principale bisogna ricordarsi di suddividere la quota comunale da quella erariale, ricordando che mentre la prima è suscettibile di modifiche da parte di ciascun comune, la seconda è invece fissa (0,38% su base annua).
 

Le modifiche attuate dai Comuni

Come anticipato prima, le modifiche alle aliquote e alle detrazioni stabilite da ciascun Comune riguardano la quota comunale dell’Imu, non quella erariale. Oltre all’abitazione principale, alle relative detrazioni, e alle seconde case vi sono altre fattispecie in cui i Comuni possono aver introdotto modifiche rilevanti.
Per esempio l’aliquota dell’abitazione concessa in uso gratuito ai parenti: la disciplina Imu non prevede più, come invece avveniva con l’Ici, la possibilità di assimilare l’abitazione concessa in uso gratuito all’abitazione principale. In generale, quindi, tale abitazione sconterà l’aliquota ordinaria tuttavia sono diversi i Comuni che hanno previsto comunque, per questa fattispecie, un’aliquota agevolata.
Vi sono poi le c.d. assimilazioni, ossia i casi in cui la disciplina dell’Imu prevista per le abitazioni principali si estende ad alcune fattispecie stabilite dai singoli Comuni:
  • le abitazioni degli anziani e disabili lungodegenti;
  • le abitazioni dei cittadini italiani residenti all’estero.
Nel caso in cui il Comune abbia previsto l’assimilazione all’abitazione principale, ad esempio per gli anziani ricoverati, in ritardo rispetto alla scadenza della prima rata, il contribuente in sede di acconto avrà versato l’Imu considerando l’immobile come seconda casa, e pertanto avrà versato anche la quota erariale. In sede di saldo, pertanto, si dovrà considerare l’immobile come abitazione principale, e nel caso in cui dovesse emergere un credito, che riguardi sia l’imposta erariale sia quella comunale, si ritiene che il rimborso possa essere chiesto per intero al Comune, considerando che nulla è stato disposto per la restituzione delle somme dovute a titolo di imposta erariale. Sul punto però di auspicano chiarimenti da parte delle Finanze.
A tutto ciò si devono poi aggiungere le eventuali agevolazioni previste per:
  • i fabbricati locati, per i quali era possibile ridurre l’aliquota fino allo 0,4%. Se la quadratura del bilancio comunale ha consentito qualche margine di manovra, i sindaci hanno generalmente scelto di ridurre la tassazione sugli affitti concordati;
  • gli immobili non produttivi di reddito fondiario;
  • gli immobili posseduti dai soggetti Ires;
  • gli immobili merce.
In considerazione di questa ampia potestà regolamentare, i contribuenti devono necessariamente consultare le delibere del proprio Comune, per non commettere errori nel versamento.
 

Versamento

L’Imu va versata con il modello F24, e a decorrere dal 1° dicembre 2012 sarà possibile usare anche il bollettino postale (che dovrà essere approvato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze).
Il pagamento dovrà essere effettuato all’unità di euro, pertanto con arrotondamento:
  • per difetto, se la frazione è ≤ a 49 centesimi;
  • per eccesso, se la frazione è > a 49 centesimi;
    per ciascun rigo del Modello F24.
Per il versamento sono stati istituiti, con la Risoluzione 12.4.2012 n. 35/E, i seguenti codici tributo:
  • 3912 “IMU - imposta municipale propria su abitazione principale e relative pertinenze -COMUNE”
  • 3913 “IMU - imposta municipale propria per fabbricati rurali ad uso strumentale - COMUNE”
  • 3914 “IMU - imposta municipale propria per i terreni – COMUNE”
  • 3915 “IMU - imposta municipale propria per i terreni – STATO”
  • 3916 “IMU - imposta municipale propria per le aree fabbricabili - COMUNE”
  • 3917 “IMU - imposta municipale propria per le aree fabbricabili - STATO”
  • 3918 “IMU - imposta municipale propria per gli altri fabbricati - COMUNE”
  • 3919 “IMU - imposta municipale propria per gli altri fabbricati - STATO”
  • 3923 “IMU - imposta municipale propria – INTERESSI DA ACCERTAMENTO - COMUNE”
  • 3924 “IMU - imposta municipale propria – SANZIONI DA ACCERTAMENTO - COMUNE”.
Per quanto riguarda, invece, l’importo minimo da versare, se il Comune non ha deliberato nulla in proposito, vale la regola statale per cui il versamento non è dovuto se l’imposta complessivamente dovuta è inferiore a 12 euro.

giovedì 15 novembre 2012

Famiglia, Imprese,Irap e Esodati ecco cosa cambia

Dopo una lunga seduta notturna, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato la legge di stabilità e la legge di Bilancio. 

Fino all'ultimo momento c'è stato spazio per alcune modifiche al testo. Restano i punti saldi dell'accordo raggiunto tra il ministero dell'Economia Grilli: via la franchigia (che avrebbe pesato sulle famiglie con redditi medio-bassi), stop al tetto alle detrazioni. Addio al calo dell'Irpef. In compenso l'Iva rimarra al 10% per l'aliquota più bassa, mentre aumenterà dal 21 al 22% quella più elevata. In extremis entrano nell'emendamento anche altre misure, che rendono il provvedimento più progressivo (cioè più leggero per le famiglie più povere) e alleggeriscono il carico fiscale in base al numero dei figli. Con alcune novità delle ultime ore.
FAMIGLIE - Cresce il contributo destinato alle famiglie. Cambiano le detrazioni per i carichi familiari: per i figli con più di tre anni si passa a 950 euro. Il ritocco più consistente è arrivato per i figli con meno tre anni: lo sconto Irpef, che già ieri un emendamento aveva aumentato da 900 a 1080 euro, arriverà a 1220. Vantaggi più consistenti per le famiglie con due figli a carico e redditi inferiori ai 30 mila euro l'anno. Le deduzioni, secondo un progressività piuttosto accentutata, tendono a diminuire con l'aumento del reddito.           
IMPRESE - Non solo tagli. Confermate le misure che mirano ad alleggerire il carico fiscale delle imprese. La prima riguarda la produttività: oltre al miliardo e 600 milioni già previsto, arriveranno altri 800 milioni tra il 2014 e il 2015. Resta però l'incognita dell'accordo tra imprese e sindacati, condizione essenziale per sbloccare i fondi. Tasse più leggere anche grazie al miliardo stanziato per ridurre l''Irap dal 2014. Le deduzioni per lavoratore dipendente salgono a 7.500 da 4.600 euro, a 13.500 da 10.600 le deduzioni per i lavoratori di sesso femminile e di età inferiore ai 35 anni. Nel caso di assunzioni nel Mezzogiorno, le deduzioni salgono a 15.000 e a 21.000 euro dai livelli attuali di 9.200 e 15.200.
Viene istituito un fondo, con una dotazione di 248 milioni nel 2014 e di 292 nel 2015, che mira a escludere dal pagamento dell'Irap i piccoli imprenditori che non hanno lavoratori dipendenti e che impiegano beni strumentali di valore non superiore a una soglia da determinare con uno specifico decreto attuativo.
CUNEO FISCALE- Dal 2014 ci sarà anche un taglio al cuneo fiscale per circa 1,4 miliardi di euro.
IVA E IRPEF - L'ultima versione del testo conferma l'intesa raggiunta tra i relatori della legge e il ministro Grilli due settimane fa: Saltano il taglio dell'Irpef sui redditi fino a 28.000 euro, la franchigia di 250 euro su deduzioni e detrazioni e il tetto di 3 mila euro alle spese detraibili. Secondo i primi calcoli, franchigia e tetto avrebbero penalizzato soprattutto i redditi medio-bassi, con un effetto regressivo. Gli emendamenti tendono a riequilibrare la situazione. L'aliquota Iva resta ferma al 10% mentre l'aliquota ordinaria del 21% salirà al 22% dal mese di luglio del 2013.
PIU' ESODATI TUTELATI - Saranno 10.130, secondo la Ragioneria dello Stato, gli esodati salvaguardati dalla legge di stabilita', oltre ai 120mila gia' tutelati dagli altri provvedimenti. I 100 milioni necessari arriveranno dalle risorse gia' stanziate ma non ancora utilizzate. Monitoraggio entro il 30 settembre 2013 e, nel caso fossero necessarie risorse aggiuntive, stop alla rivalutazione delle pensioni 6 volte superiori alla minima.
ANTICIPAZIONE DEL FONDO TAGLIA-TASSE - Gia' dal prossimo anno il Governo in sede di Def valutera' il il gettito della lotta all'evasione del 2012 per finanziare il fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale di famiglie e imprese.
SCUOLA, STOP AUMENTO ORARIO DOCENTI - Stop all'aumento dell'orario di presenza a scuola dei professori che, secondo il testo uscito da Palazzo Chigi, sarebbe invece passato da 18 a 24 ore. A copertura anche la chiusura di una delle sedi del ministero dell'Istruzione, in viale Kennedy a Roma. Prevista una riduzione di distacchi e permessi sindacali per docenti e personale scolastico, dei fondi per il progetto 'smart city' e dei Fondi First e Trin. 47,5 milioni in meno anche per il fondo per l'offerta formativa.
PATTO DI STABILITA' - Deroga al patto di stabilita' interno per i Comuni colpiti da dissesto idrogeologico.
FONDO PER RICERCA PMI - Credito d'imposta per imprese che affidano attivita' di ricerca e sviluppo a universita', enti pubblici di ricerca o organismi di ricerca, ovvero che realizzano direttamente investimenti in ricerca e sviluppo.
BELICE - Dieci milioni nel 2013 per le zone colpite dal terremoto del Belice, di oltre 40 anni fa, per definire le contenzioni in atto.
STOP RISPARMI SU ILLUMINAZIONE - Stralciata per motivi di sicurezza la cosiddetta 'operazione cieli bui', che prevedeva lo spegnimento parziale dell'illuminazione notturna nei centri abitati.
STRETTA SU FALSI INVALIDI - Mezzo di milione di nuove verifiche in tre anni per scovare i falsi invalidi civili nel prossimo triennio
CUD PER VIA TELEMATICA - A partire dal 2013 gli enti  previdenziali rendono disponibile il Cud in modalita' telematica.
Il provvedimento potrebbe arrivare in aula già oggi, intorno alle 15.

martedì 6 novembre 2012

Apprendistato: una circolare dell’INPS sulle modalità per ottenere lo sgravio contributivo


L’Istituto di previdenza, con la circolare n. 128 del 02/11/2012, ha fornito le indicazioni per ottenere gli sgravi contributivi in relazione all’assunzione di apprendisti. La legge n. 183 del 12 novembre 2011 ha previsto, all’articolo 22, l’azzeramento dei contributi a carico del datore di lavoro per i contratti di apprendistato stipulati dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2016 da datori di lavoro che occupano fino a nove dipendenti. Per utilizzare questa agevolazione sono state indicate le modalità operative cui aspetti rilevanti riguardano: la definizione e la disciplina generale; la regolamentazione; i limiti quantitativi; la clausola di stabilizzazione; lo sgravio contributivo; la regola “de minimis”.