venerdì 30 agosto 2013

SERVICE TAX

La tassa sui servizi che dal primo gennaio sostituirà Imu e Tares sarà federalista, ovvero saranno i Comuni a decidere come e quanto si pagherà. Grazie al tetto che il governo imporrà alle aliquote, il peso sulle tasche dei cittadini non dovrebbe superare quello dell’attuale tassazione sulla casa, ma molto resta ancora da definire. Il lavoro andrà avanti fino alla legge di stabilità dove saranno inseriti tutti i dettagli. Il governo ha comunque spiegato che la service tax si baserà su due componenti. La prima – Tari – è di fatto quella che sostituisce la Tares. Sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, calcolate in base ai metri quadrati, saranno parametrate dal Comune a propria discrezionalità ma nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga”. La seconda componente – Tasi - sarà, ha specificato il governo, a carico di chi occupa fabbricati e sarà il corrispettivo pagato per i cosiddetti servizi indivisibili, come l’illuminazione o lo stato dello strada. Anche in questo caso sarà il Comune ad avere la massima flessibilità potendo scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. La seconda parte della service tax sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Due infografiche di Centimetri sulla service tax:
 Gli approfondimenti del Tesoro sulle possibili soluzioni per la riforma dell’Imu avevano evidenziato che l’introduzione della service tax sarebbe con ogni probabilità risultata ”neutrale dal punto di vista finanziario”, anche tutelando le famiglie, proprietarie e locatarie, più bisognose o numerose. In assenza di agevolazioni per i redditi più bassi, infatti, il gettito dell’Imu ad aliquota standard (circa 3,4 miliardi di euro) e la contestuale eliminazione della maggiorazione Tares (valutato in 1 miliardo) sarebbe assicurato da un’aliquota dell’1,9 per mille della nuova service tax (4,3 miliardi). Introducendo invece agevolazioni per tenere conto delle situazioni soggettive di svantaggio, si potrebbero incassare altrettanti 4,3 miliardi con aliquote variabili tra 1,9 e 3,4 per mille, in dipendenza della modulazione dell’agevolazione concessa.

mercoledì 28 agosto 2013

Bonus assunzioni disoccupati: come funziona e come farne richiesta

Dallo scorso 1 gennaio è possibile fruire della riduzione del 50% nella spesa per i contributi Inps: ecco quali sono le caratteristiche di questa innovazione, e come poterne entrare in possesso.
inps
Dallo scorso 1 gennaio 2013, grazie alla legge 92/2012, è possibile fruire di una importante agevolazione: la riduzione del 50% della spesa per i contributi che ogni datore di lavoro deve effettuare per l’assunzione di alcune particolari categorie di lavoratori.

I datori di lavoro potranno beneficiare di tale riduzione contributiva se assumeranno:
uomini o donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupati da oltre dodici mesi”;
donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e “prive di un impiego regolarmente retribuito  da almeno sei mesi”;
donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito  da almeno sei mesi”;
donne di qualsiasi età,  ovunque residenti e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi”.In cosa consiste la riduzione della spesa contributiva
La riduzione della spesa contributiva è valida sia per quanto attiene le assunzioni a tempo determinato, che quelle a tempo indeterminato che, ulteriormente, per le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato. Inoltre, l’incentivo ha validità anche per le ipotesi di part time, in caso di assunzione a scopo di somministrazione e per i soci di cooperative. La differenza consiste nella sua durata: per i contratti a tempo indeterminato, infatti, lo “sconto” ha validità per 18 mesi; per i contratti a tempo determinato la sua validità invece limitata a 12 mesi.

Come richiedere l’agevolazione

L’agevolazione può essere richiesta direttamente mediante il sito internet dell’Inps, inviando l’apposito modulo di istanza di cui alla l. 92/2012 a disposizione presso il Cassetto previdenziale Aziende. Ricordiamo, in proposito, che la comunicazione deve essere presentata prima dell’invio della denuncia contributiva dove verrà indicata la contribuzione agevolata. Per chiarimenti e dubbi, vi consigliamo di contattare l’agenzia Inps più vicina alla vostra attività.