mercoledì 22 novembre 2017

Carta rei 2018 requisiti, dove fare la domanda e da quando spetta

La Carta REI 2018 requisiti reddito di inclusione cos'è e come funziona bonus povertà, a chi quando presentare modulo domanda, come richiederla e importo
La Carta Rei 2018, è la nuova carta di pagamento elettronica attraverso la quale i soggetti autorizzati potranno beneficiare della nuova misura chiamata reddito di inclusione REI.
Per presentare la domanda carta REI 2018, occorrerà attendere il 1° gennaio 2018 mentre l’erogazione dei primi contributi sulla carta Rei, dovrebbe avvenire già da febbraio 2018.
Vediamo ora cos’è e come funziona la carta rei, requisiti  e a chi spetta il reddito di inclusione, come e quando presentare la domanda e quale modulo va usato per fare la richiesta del bonus.

Carta rei 2018: cos’è?

Che cos’è la Carta rei 2018? E’ il nuovo strumento di pagamento che servirà ad erogare, ai soggetti beneficiari, il nuovo Reddito di inclusione (Rei), ossia, la nuova misura contro la povertà a cui il Governo Gentiloni sta lavorando da parecchi mesi e che dovrebbe partire a fine anno.
Dopo il SIA, Sostegno inclusione attiva e la carta SIA che saranno in vigore fino a quando il REI non diventerà operativo, arriva la nuova Carta Rei, una carta di pagamento molto simile alle carte prepagate sulla quale il Comune tramite l’INPS erogherà l’importo di reddito di inclusione spettante alla famiglia
Come funziona la Carta REI: La procedura di richiesta ed accoglimento della domanda carta REI, sarà molto veloce e ci vorranno solo 20 giorni per ottenere il riconoscimento del diritto, ci saranno sportelli dedicati per presentare i documenti e la domanda per ottenere fino a 485 euro mensili di bonus povertà e ricevere la risposta. 
La domanda carta REI, in particolare andrà presentata presso appositi “punti per l’accesso al Rei”, che ciascun Comune dovrà identificare sul suo territorio.
Per cui sarà il Comune che in primis riceverà le domande dei cittadini e che ne verificherà i requisiti di cittadinanza e residenza richiesti dalla legge per accedere al REI, dopodiché, entro 10 giorni lavorativi, la richiesta passerà all’INPS che i successivi 5 giorni, verificato il possesso degli ulteriori requisiti, erogherà il beneficio.
Importante: ricordiamo che una delle condizioni necessarie per avere e mantenere il bonus povertà e quindi il reddito di inclusione sociale, anche detto REI, è la sottoscrizione obbligatoria da parte dei beneficiari REI, di un progetto personalizzato. Tale progetto personalizzato, da sottoscrivere entro 50 giorni dalla domanda, prevede la partecipazione attiva di tutta la famiglia beneficiaria al percorso programmato dal servizio di assistenza sociale, che avrà un mese di tempo per valutare la situazione familiare ed indicare le soluzioni a problemi specifici, o complessi, avvalendosi di diverse equipe di sostegno.

Carta rei 2017 requisiti: Isee ISR per il reddito di inclusione

A chi spetta la Carta REI?
  • Carta REI 2017 requisiti: Isee ISR: la famiglia per avere diritto alla carta Rei, deve essere in possesso di almeno 1 dei due seguenti requisiti:
    • soglia Isee fino a 6.000 euro: se poi nell'arco dell'anno, dovesse cambiare la situazione lavorativa o reddituale della famiglia, si dovrà presentare un Isee corrente e un Isr più semplice. Al fine poi di evitare che la carta REI reddito di inclusione, si trasformi che in un disincentivo alla ricerca del lavoro, la legge ha previsto la possibilità che il beneficio possa continuare ad essere erogato, almeno in parte e solo per alcuni altri mesi, anche in caso di nuovo lavoro o di un aumento di reddito.
    • soglia ISR fino a 3.000 euro, per la parte patrimoniale. L'ISR, è l'indicatore della Situazione Reddituale, calcolato sulla base della somma dei tutti i redditi meno le detrazioni, le franchigie e i redditi esenti. L'ISR, in pratica calcola l'effettiva disponibilità economica delle famiglie, sottraendo eventuali affitti pagati.
  • Patrimonio immobiliare: la soglia è sotto 20mila euro al netto dell'abitazione principale, ciò significa che possono accedere al beneficio anche i proprietari di prima casa che vivono in condizioni di povertà.
  • Patrimonio mobiliare: fino a 10mila euro.
 A chi non spetta la carta REI?
Il reddito di inclusione non spetta quando un qualsiasi componente del nucleo familiare, fruisce:
  • della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
  • Se nei due anni precedenti la domanda hanno acquistato un'auto, moto o barche.
  • Carta REI 2018 importo: quanto spetta?

  • L'importo carta REI 2018 è stabilito in funzione dell'ISR familiare, per cui più basso è questo indicatore e più alto è l'importo che spetta alla famiglia.
    Quanto spetta con il REl reddito di inclusione, è calcolato anche in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare e alla presenza di disabili o minori.
    In ogni caso, per il primo anno di applicazione della nuova misura, l'ammontare del Rei va:
    Vista l'iniziale disponibilità delle risorse, verranno privilegiati:
    • nuclei con figli minori;
    • donne in gravidanza;
    • figli con disabilità;
    • ultra 55enni disoccupati.
    Per maggiori informazioni leggi come si calcola il reddito di inclusione con la carta Rei.

    Carta REI 2018 domanda: dove farla e quando arrivano i soldi?

    Dopo il via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri al decreto legislativo che sta introducendo in Italia "una misura nazionale di contrasto alla povertà", si attende il completamento dell'iter di approvazione della misura entro la fine dell'anno 2017 ed il via all'erogazione dei primi bonus, già a partire dal 1° gennaio 2018.
    Dal 2018, il REI, reddito di inclusione, infatti, sostituirà il Sostegno all'inclusione attiva (Sia) e l'Asdi, l'Assegno di disoccupazione.
    Riassumendo, i tempi di attuazione del REI, secondo il Governo, sono:
    • Carta REI domanda: a partire dal 1° dicembre 2017;
    • Carta REI 2018 quando arrivano i primi soldi? Da gennaio 2018.
    • Carta rei 2018 dove fare la domanda? Ogni Comune provvederà ad istituire degli sportelli ad hoc che si occuperanno esclusivamente delle domande carta rei.
    • fonte GUIDAFISCO.IT 



venerdì 6 ottobre 2017

red 2017 campagna inps

Dichiarazione redditi pensione RED

RED: scadenze 2017 e modalità di presentazione delle dichiarazioni reddituali per i pensionati INPS.


Il modello RED (dichiarazioni reddituali pensionati) deve essere presentato ogni anno per la richiesta delle pensioni INPS da parte di quei pensionati che percepiscono prestazioni previdenziali e assistenziali integrative collegate al reddito, per l’acquisizione dei redditiincidenti sulle prestazioni in godimento, permettendo così all’Istituto di accertare il diritto e l’esatto importo della pensione. Anche per il 2017 è disponibile il modello RED semplificato.

=> Pensioni: servizio RED semplificato

pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito percepite da sé stessi e propri familiari (indicati nella tabella “soggetti con redditi rilevanti assenti”) nell’anno 2014 non comunicate, devo regolarizzare la propria posizione entro il 31 marzo 2017(cfr. messaggio INPS n. 17/2017). Passata la scadenza, per i pensionati scatterà la revoca delle prestazioni.

Presentazione modello RED

L’INPS non invia più alcuna comunicazione cartacea ai pensionati della gestione privata residenti in Italia, che godono di prestazioni collegate al reddito, per avvisare dell’obbligo di rendere la dichiarazione reddituale. Per trasmettere il modello RED è possibile:
  • chiamare il contact Center,
  • rivolgersi alle strutture territoriali dell’INPS,
  • appoggiarsi a CAF e altri soggetti abilitati,
  • procedere online con PIN dispositivo INPS (“Accedi ai servizi > Servizi per il cittadino > Dichiarazione reddituale > RED semplificato),
  • Utilizzare le credenziali SPID.

=> Leggi come ottenere il PIN dispositivo INPS

Soggetti obbligati

Ricordiamo che sono obbligati a presentate il modello RED i titolari di prestazioni collegate al reddito (pensioni estere, complementari, redditi agrari e redditi da lavoro autonomo), non tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi (tramite modello 730 o ex Unico), salvo alcune eccezioni.

Modello RED semplificato

Il modello RED può essere presentato con la procedura semplificata di acquisizione online in caso di:
  • situazione reddituale invariata rispetto all’anno precedente, in questo caso basta una semplice dichiarazione di conferma, che deve riguardare anche l’assenza di variazioni reddituali relative agli altri familiari, nel caso in cui il loro reddito sia rilevante per i limiti di cumulo;
  • conferma di integrale dichiarazione dei redditi al Fisco, in questo caso l’INPS farà riferimento ai dati già presenti presso l’Amministrazione Finanziaria;
  • assenza di redditi ulteriori oltre alle pensioni presenti nel Casellario Centrale dei Pensionati, in questo caso il titolare della prestazione non è tenuto ad inviare il modello RED, ma può comunque confermare tale situazione tramite RED semplificato;
  • rinuncia alla prestazione collegata al reddito;
  • comunicazione di espatrio.
Per farlo, si deve utilizzare il sito INPS seguendo il percorso sopra indicato (Home > Servizi Online > Accedi ai servizi>Per tipologia di utente > Cittadino > RED semplificato). In alternativa è possibile trasmettere la dichiarazione tramite CAF o intermediari convenzionati (Dichiarazione Reddituale tramite intermediari – Stampa Richiesta)

=> Pensioni INPS sospese senza il modello RED

Modello RED facilitato

Il modello RED facilitato può invece essere utilizzato da coloro che hanno già presentato la dichiarazione dei redditi ma risultano titolari di redditi non dichiarabili nel modello 730 o nel modello UNICO e rilevanti ai fini del calcolo delle prestazioni previdenziali.

Scadenze

Nel caso in cui la dichiarazione reddituale obbligatoria non venga presentata all’INPS entro i termini previsti, l’Istituto procede all’applicazione della normativa vigente in materia di sospensione e revoca delle prestazioni collegate al reddito.


venerdì 18 agosto 2017

Refezione scolastica 2017

COMUNE DI ARZANO

SETTORE SOCIO-EDUCATIVO E CULTURALE
AVVISO PUBBLICO
IL CAPOSETTORE RENDE NOTO CHE:
Al fine di migliorare l’organizzazione ed ottimizzare i tempi di attuazione del servizio di refezione è stata avviata la procedura per l’ammissione alla mensa scolastica per l’a.s. 2017 – 2018.
La presentazione della domanda di iscrizione al servizio di refezione scolastica è obbligatoria.
Essa potrà essere ritirata presso tutte le sedi scolastiche oltre che presso l’Ufficio Istruzione del Comune di Arzano, sito in Via Pecchia, 90.
La domanda dovrà essere presentata dagli utenti, regolarmente vistata dalla scuola d’iscrizione, in allegato all’ISEE e alla fotocopia di un idoneo documento s’identità, entro il 15 settembre 2017.
L’attestazione ISEE, elaborata secondo la nuova normativa e senza omissioni o difformità, va allegata
all’istanza, ovvero trasmessa entro e non oltre il   31/12/2017. In caso di mancata consegna della
dichiarazione ISEE o in caso di ISEE con omissioni o difformità, verrà applicata la tariffa massima.
Ai fini dell’acquisto del blocchetto mensa, sono previste tre fasce reddituali, secondo il seguente prospetto:
VALORE ISEE
QUOTA DI CONTRIBUZIONE
Fino ad € 5.000,0050% della quota massima di compartecipazione
Da € 5.000,01 ad € 10.633,0080% della quota massima di compartecipazione
Oltre € 10.633,00100% della quota massima di compartecipazione

L’attestazione ISEE presentata vale fino alla fine dell’anno scolastico 2017/2018.
La produzione dell’attestazione ISEE in un momento successivo alla presentazione della domanda di iscrizione al servizio di refezione comporta l’applicazione della tariffa agevolata a partire dal 1° blocchetto mensa acquistato contestualmente osuccessivamente alla presentazione dell’attestazione ISEE e non potrà avere carattere di retroattività;
Sono previste, ad istanza di parte, esenzioni dal pagamento della quota contributiva:
  1. Per gli alunni diversamente abili in situazione di gravità accertata o quelli riconosciuti invalidi dalla specifica Commissione, previa presentazione al Comune di certificazione rilasciata dal competente Ufficio Sanitario dellA.S.L. ovvero dalla Commissione che ha riconosciuto l’invalidità;
  2. Limitatamente alla Prima fascia di reddito, per alunni appartenenti a famiglie in condizioni di particolare indigenza e/o che versano in particolare condizione di bisogno, previa valutazione effettuata dal Servizio Sociale del Comune;
Sono previste, ad istanza di parte, riduzioni delle quote esclusivamente nei casi di più figli che si avvalgono contemporaneamente del servizio di refezione erogato dal Comune di Arzano;
Il sistema tariffario, le agevolazioni e le esenzioni sono stabilite dall’Amministrazione Comunale e, pertanto, sono suscettibili di variazioni nel corso del ciclo scolastico;
In caso di  richiesta di  diete speciali o personalizzate  l’utente  interessato potrà utilizzare l’apposita modulistica disponibile presso le Segreterie scolastiche, che le riceveranno e le trasmetteranno al Comune.
L’Amministrazione provvederà alla verifica della veridicità delle Dichiarazioni Sostitutive presentate (art.71, DPR 455/2000). Qualora dal controllo emerga che il contenuto delle autodichiarazioni non sia vero o che i documenti presentati siano falsi, il dichiarante sarà denunciato alle Autorità competenti e sottoposto a sanzioni penali (art. 76, DPR 455/2000).
Dalla Casa comunale,   24/07/2017
IL CAPOSETTORE
Dr.ssa Marianna Piscopo

venerdì 10 marzo 2017

Milleproroghe 2017: tutte le novità fiscali

Milleproroghe 2017, ancora novità fiscali con l'approvazione del maxiemendamento: spesometro semestrale e il gran ritorno dell'Intrastat acquisti. 


Milleproroghe 2017: con l’approvazione del maxiemendamento al Ddl Milleproroghe ancora novità fiscali. Non soltanto lo spesometro semestrale 2017 che modifica quanto previsto dal D.L. 193/2016 e porta alla revoca dello sciopero dei commercialisti programmato tra il 26 febbraio e il 6 marzo 2017.
Adempimenti fiscali che vanno, altri che tornano: è il caso dell’Intrastat acquisti per il quale originariamente era prevista l’abolizione dopo l’ultimo invio del 25 gennaio 2017. Al contrario, con l’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe 2017 viene reintrodotto l’adempimento per tutto l’anno. Motivo della reintroduzione dell’invio dell’Intrastat acquisti anche del 2017 proprio la modifica allo spesometro 2017.
Le novità fiscali non si fermano qui: il Milleproroghe 2017, che dovrà essere convertito in legge e quindi ricevere l’approvazione definitiva entro il 28 febbraio, cancella l’obbligo delle comunicazioni dei beni ai soci e introduce nuove regole su dichiarazione dei redditi e affitti: abolito dal 2018 l’obbligo di indicare gli estremi del contratto di locazione e della denuncia dell’immobile nel modello 730 per ottenere lo sgravio del 30% sull’Ici per gli affitti a canone concordato.
Con il Milleproroghe 2017 viene prorogata fino al 31 dicembre 2017 la possibilità di portare in detrazione l’Iva al 50% per l’acquisto di casa dal costruttore che rispetti i requisiti di alta prestazione energetica e rinvia al 1 novembre la sperimentazione della lotteria degli scontrini introdotta con l’obiettivo di stimolare l’uso della fatturazione elettronica in cambio di premi e sconti di natura fiscale.
Insomma, nonostante per molti professionisti la novità accolta con maggiore entusiasmo sia l’approvazione dello spesometro semestrale 2017, il maxiemendamento al DdL Milleproroghe 2017 introduce ancora importanti novità fiscali.
Vediamo, per punti, quali sono le novità fiscali e le modifiche introdotte con il Milleproroghe 2017.

Milleproroghe 2017: tutte le novità fiscali approvate con il maxiemendamento

Al centro delle novità fiscali approvate con emendamento al Milleproroghe 2017 lo spesometro semestrale, ma solo per il 2017. Dopo mesi di proteste contro il nuovo adempimento che quadruplica le comunicazioni Iva per professionisti e imprese in Parlamento si cerca di far qualcosa, soprattutto per scongiurare lo sciopero dei commercialisti.
Detto fatto: lo spesometro sarà semestrale per il 2017; due nuove scadenze che rinviano i termini precedentemente previsti con il D.L. 193/2016. Il primo invio dello spesometro semestrale 2017 è spostato al 16 settembre che, cadendo di sabato, slitta automaticamente al lunedì successivo, il 18 settembre 2017. Il secondo invio della comunicazione Iva è invece previsto per l’anno successivo: il 28 febbraio 2018. Nessuna novità, invece, in merito alle liquidazioni Iva, che saranno trimestrali già a partire dal 2017.

Tra le novità fiscali introdotte con il Milleproroghe 2017, che sarà discusso e convertito in legge entro il 28 febbraio, il gran ritorno del Intrastat acquisti. Ma se n’era mai andato? L’Intrastat non sarà limitato alle comunicazioni IVA delle cessioni di beni e prestazioni di servizi nell’UE, così come previsto originariamente, ma comprenderà ancora gli acquisti. Di fatto l’Intrastat acquisti non ci ha mai abbandonato visto che lo scorso 25 gennaio abbiamo inviato l’ultima comunicazione relativa al mese/trimestre precedente.
L’Intrastat acquisti era stato abolito per effetto dell’entrata in vigore del Decreto Legge 193/2016 che, introducendo i nuovi obblighi IVA (spesometro trimestrale e liquidazioni), prevedeva la contemporanea abolizione della comunicazione Intrastat acquisti, oltre che quella di altri adempimenti. Pertanto, dopo l’ufficializzazione dello spesometro semestrale 2017 torna a far capolino l’adempimento fiscale relativo a acquisti di beni e prestazioni di servizi nell’UE.
Il Milleproroghe accoglie alcune delle richieste dei sindacati dei commercialisti i quali, qualora ci fosse qualcuno ancora all’oscuro dello scontro in atto con Tesoro e Agenzia delle Entrate, avevano proclamato il primo sciopero collettivo tra il 26 febbraio e il 6 marzo 2017. Lo sciopero non ci sarà: dopo mesi di trattativa il Governo accoglie le richieste di abolire la comunicazione beni ai soci e di inserire nuove regole relative ai bilanci.
Milleproroghe 2017: tutte le novità fiscali approvate, beni ai soci e bilanci. Ecco cosa cambia
Con un emendamento al decreto Milleproroghe 2017 è ufficiale la semplificazione dei bilanci. Le nuove regole prevedono la possibilità di determinare le imposte dovute e di posticipare la scadenza d’invio della dichiarazione dei Redditi SC e dell’Irap di 15 giorni: scadenza quindi fissata al 16 ottobre prossimo.
In più, con il Millleproroghe 2017 viene ufficialmente eliminata la comunicazione beni ai soci, un adempimento gradualmente alleggerito dal Fisco perché ritenuto superfluo dalla stessa Agenzia delle Entrate.

Ma nei prossimi giorni potrebbero esserci ancora novità: con la revoca dello sciopero dei commercialisti i rappresentanti delle sette sigle sindacali di categoria hanno diffuso un comunicato in cui viene ribadito che il tavolo delle trattative con il Mef è ancora in corso. Al centro la ridefinizione di regole e sanzioni sull’Antiriciclaggio: da tempo sindacati e commercialisti chiedono la revisione della normativa attualmente in vigore per recepire la direttiva comunitaria 2015/849 e la necessità di ridisegna in chiave comunitaria la prevenzione amministrativa del riciclaggio.
fonte informazione fiscale.

giovedì 23 febbraio 2017

730 tutte le novità del 2017

 
   Scadenze
  • Entro il 31 marzo i sostituti d'imposta (datori di lavoro o enti pensionistici) devono consegnare obbligatoriamente la Certificazione Unica, quella che, per intenderci, ha sostituito il Cud. Con questo documento è possibile verificare sul modello precompilato quanto risulta al fisco sui nostri redditi da lavoro o da pensione.
  • Dal 15 aprile è possibile visionare il proprio 730 precompilato sul sito dell'Agenzia delle entrate. Le modifiche e gli invii possono essere fatti a partire dal 2 maggio.
  • Il 7 luglio è il termine ultimo per presentare il 730 al Caf, al professionista abilitato o al sostituto d'imposta (se ha dato la possibilità).
  • Il 23 luglio scadono i termini per inviare il modello 730 precompilato tramite il sito dell'Agenzia delle entrate.
  • Anche se i termini per la presentazione si sono allungati, dal fisco confermano che il conguaglio sarà in ogni caso presente nella busta paga di luglio e nelle pensioni di agosto o settembre. Il nostro consiglio è comunque quello di non aspettare l'ultimo momento, così da poter avere il tempo di risolvere eventuali problemi di cui ti dovessi accorgere in sede di compilazione della dichiarazione. Inoltre, anche se capita di rado chi presenta il 730 a ridosso del termine ha il rischio di veder slittare di un mese il conguaglio.
  • Cosa c'è di nuovo

    Nel 730/2017 sui redditi 2016, trovano spazio diverse agevolazioni, introdotte o prorogate durante lo scorso anno. Ecco le novità principali.

    Premi di risultato

    Sui cosiddetti “premi di risultato” ritorna l’aliquota Iperf ridotta del 10% (invece dell'ordinaria). I premi di risultato sono dei compensi per retribuzioni premiali o per partecipazione agli utili d'impresa, percepiti dai lavoratori dipendenti assunti a tempo determinato o indeterminato. Ecco le condizioni per poter avere questa agevolazione fiscale.
    • Aver avuto meno di 50 mila euro di redditti lordi da lavoro dipendente nel 2015.
    • L’importo dei premi soggetti a tassazione agevolata è di massimo 2 mila euro.
    • Il limite sale a 2.500 euro nei casi in cui i lavoratori vengono coinvolti nell’organizzazione del lavoro da parte dell’impresa.
    Generalmente la tassazione agevolata viene applicata direttamente dal datore di lavoro, tuttavia tramite il 730 è possibile correggere eventuali errori di applicazione, come, ad esempio, potrebbe avvenire in caso di più rapporti di lavoro in corso d'anno. 

    Agevolazioni previste dalla legge “dopo di noi”

    Con l'introduzione della legge "dopo di noi" con cui lo Stato ha cercato di dare maggior tutela alle persone con disabilità, nel 730 si potrà detrarre il 19% dei premi assicurativi per rischio morte fino a 750 euro (contro gli ordinari 530 euro) finalizzati al pagamento di assicurazioni per la tutela di persone con grave disabilità. Inoltre, per le donazioni e altri atti a titolo gratuito nei confronti di Trust o fondi fiduciari anche a favore delle Onlus o società che li gestiscono, si può dedurre dal reddito quanto erogato nel limite massimo del 20% del reddito stesso, fino a un massimo di 100 mila euro.

    Bonus mobili

    Trova posto nel 730 anche il bonus mobili per le giovani coppie che nel 2015 o nel 2016 hanno acquistato una casa come abitazione principale. Si potrà detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di nuovi mobili fino a un massimo di 16 mila euro. Di seguito le condizioni per ricevere il bonus.
    • Almeno un membro della coppia deve avere meno di 35 anni al 31 dicembre 2016.
    • Bisogna essere sposati o convivere da almeno 3 anni.
    • Aver utilizzato mezzi di pagamento tracciabili, cioè bonifici e carte di credito o di debito.

    Spese per il risparmio energetico

    Per chi ha acquistato nel 2016 dall’impresa costruttrice una casa di classe energetica A o Bc'è la possibilità di detrarre il 50% dell’Iva pagata in relazione all’acquisto. La detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo e comprende sia l'Iva pagata sull'immobile che quella sull'eventuale pertinenza, a prescindere che si tratti dall'abitazione principale o della prima casa dell'acquirente. 
    Inoltre, sempre in ottica di risparmio energetico, nuove tecnologie e climatizzazione, da quest’anno con il 730 sarà possibile detrarre il 65% delle spese sostenute nel 2016 per l’acquisto, la messa in opera e l’istallazione di strumenti multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e climatizzazione della propria prima casa.

    Canoni di leasing per l’abitazione principale

    Sugli importi dei canoni di leasing pagati nel 2016 per l’acquisto dell’abitazione principale è prevista la detrazione Irpef del 19%. Queste sono le condizioni per avere l’agevolazione.
    • L'immobile deve essere destinato ad abitazione principale entro un anno dalla consegna.
    • I contribuenti, alla data del contratto di acquisto, non devono avere un reddito superiore ai55 mila euro.
    • L’importo massimo per i canoni di leasing è di 8 mila euro (4mila, se si hanno 35 o più anni) e di 20mila euro (10mila, per i contribuenti dai 35 anni in poi), in riferimento al prezzo di riscatto pagato nel 2016.
    • Fonte altro consumo