Potenziamento Pensione anticipata contributiva a 64 anni:
Cosa cambia nel 2025....
Requisiti di accesso 2024
Per accedere alla pensione anticipata contributiva, i lavoratori devono soddisfare specifici requisiti:
- un'età minima di 64 anni;
- almeno 20 anni di contribuzione, escludendo i periodi figurativi; i lavoratori possono raggiungere questo requisito anche attraverso il cumulo contributivo previsto dall'
art. 1, comma 1 del
D.Lgs. n. 184/1997; al cumulo possono concorrere, ai fini del diritto a pensione, anche i versamenti effettuati presso le gestioni previdenziali dei liberi professionisti, ma considerando solo le casse previdenziali che calcolano le pensioni con sistema interamente contributivo;
- l’assenza di contributi anteriori al 1996; chi risulta avere almeno un contributo al 31 dicembre 1995 può raggiungere la prestazione attraverso il computo presso la gestione Separata, accettando quindi il ricalcolo contributivo dello “spezzone” anteriore al 1996, ma deve rispettare i requisiti per il computo (almeno 15 anni di contributi complessivi, almeno un contributo ma meno di 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1995, almeno 5 anni di versamenti dal 1996 in poi, almeno un mese di contribuzione accreditato presso la gestione separata dell'INPS);
- l'assegno mensile deve essere almeno pari a 3 volte l'assegno sociale, che corrisponde a 1.603,23 euro lordi (valore 2024); per le donne con un figlio, la soglia è pari a 2,8 volte, mentre scende a 2,6 volte per le donne con due o più figli.
Per la liquidazione della pensione, è necessaria l'attesa di una finestra mobile pari a tre mesi.
L'importo della pensione non può superare 5 volte il trattamento minimo, fissato attualmente a 2.993,05 euro mensili lordi. Questo limite è applicabile fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni) e rappresenta un’altra novità significativa introdotta dalla Manovra 2024, rispetto alle normative precedenti.
Nuovi requisiti di accesso 2025
In base alla modifica introdotta durate l’iter di approvazione della legge di Bilancio 2025, dal prossimo anno i requisiti di soglia e contribuzione dovrebbero variare (salvo modifiche dell’ultimo minuto precedenti all’entrata in vigore della Finanziaria).
In particolare:
- per quanto concerne l’importo soglia, concorrerebbe a raggiungere il suo importo anche la rendita eventualmente spettante dalla previdenza complementare: in sostanza, considerando un lavoratore avente diritto a una pensione di per sé insufficiente per raggiungere l’importo soglia minimo, laddove lo stesso lavoratore vanti un montante contributivo, accreditato presso un fondo di previdenza complementare, idoneo a generare una rendita integrativa almeno pari alla differenza tra l’importo soglia e la pensione Inps spettante, l’interessato raggiungerebbe comunque il diritto al pensionamento a 64 anni.
Facciamo un esempio per capire meglio, ipotizzando che l’importo soglia valido nel 2025, pari a 3 volte l’assegno sociale, sia aumentato in base alla perequazione dello 0,8%, quindi ammonti a 1.616,06 euro mensili.
Consideriamo un lavoratore avente diritto:
- a una pensione anticipata contributiva INPS, a 64 anni e 3 mesi, pari a 1.300 euro;
- a un montante dei contributi accreditati presso il fondo di previdenza complementare che dia luogo a una rendita stimata in misura pari a 350 euro al mese;
- sommando la rendita integrativa alla pensione Inps superiamo l’importo soglia minimo utile alla pensione anticipata contributiva;
- pertanto, anche se la pensione erogata dall’INPS non supera l’importo minimo, il diritto alla pensione sussisterebbe ugualmente, grazie alla previdenza complementare.
Per chi si avvale di tale facoltà, però:
- il requisito contributivo, dal 2025, passa a 25 anni e viene ulteriormente aumentato a 30 anni dal 2030;
- non è possibile lavorare sino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia: in sostanza, i redditi di pensione risulteranno incompatibili con i redditi di lavoro, salvo compensi derivanti da lavoro autonomo occasionale sino a 5.000 euro lordi annui.
Inoltre, dal 2030, per tutti, l’importo soglia salirà a 3,2 volte l’assegno sociale.